MANIFESTAZIONI A CERBAIA 
 
A Cerbaia ci sono due manifestazioni degne di nota, una religiosa e una laica, una in decadenza, l'altra ben vitale. Inutile dire sulla partecipazione dei cerbaioli, ci sono tutti. 
 
L'Ottavario 
Non so da quando esiste la manifestazione religiosa, attingo dai ricordi infantili (allora c'era già). Si tratta dell'Ottavario, si chiama così perché si svolge in giugno, otto giorni dopo la festa del Corpus Domini (per la verità sarebbero sette, oggi sei), gli anziani dicevano per ragioni gerarchiche: una volta, la festa canonica, il giovedì, era appannaggio esclusivo della pieve, la capogruppo, con messe solenni (le messe cantate in gregoriano), processioni e con la compartecipazione dei sacerdoti delle chiese subalterne; la domenica prima o successiva dalle chiese con più storia e, quella ancora dopo, alle meno blasonate, quindi Cerbaia, la più giovane, era esclusa sempre. Per ritagliarsi un posticino visibile doveva trovare una data fuori dalla concorrenza, non poteva certo posticipare di un'altra domenica, sarebbe andata fuori tempo massimo. Fu così scelto il giovedì successivo. C'era però un altro problema, il giovedì del Corpus Domini era festa, ma quello dopo no! Allora fu presa la decisione di fare la festa di notte. Un successo! Gente, tanta gente di tutte le età da tutte le parti, per l'occasione con il vestito buono; luminarie, addobbi e infiorate realizzati nel pomeriggio, ma pensati e preparati da diversi giorni, per non parlare dei banchi di dolciumi e di giocattoli e poi la banda e poi il gelato, il "diacciolo", e poi i profumi, i predominanti erano quello delicato dei fiori di ginestra delle infiorate e quello amarognolo del croccante e poi si faceva tardi e poi s'incontravano parenti e amici e poi si concludevano affari... E poi, piano piano, sempre meno. La festa del Corpus Domini è stata spostata alla domenica, quella dell'Ottavario al sabato e il sabato è un giorno diverso: chi va per discoteche, chi va al mare, chi in montagna. Sì, ancora si riesce a sentire il fascino d'una volta, ma non è più come una volta. Peccato. 
Per altre informazioni vedi http://digilander.libero.it/fabrizio_corsi/ 
 
Le settimane di arte e sport 
Che dire della manifestazione laica? Quando nel 1986 un gruppo di matti ebbe l'idea di fare una festa paesana, quelli sani subito si misero di traverso:  
"Si fa la figura di' bischero" 
"Ci s'inimicizia i paesi vicini" 
"Ci si rimette tempo e quattrini" 
"Si fa un buho nell'acqua" 
"Ce n'enno già troppe". 
Insomma, le solite scuse di chi non vuol fare nulla. Il gruppo era matto, ma mica scemo.  
"Ma come la nostra, giù di qui, un ce n'enno punte". 
"Ecco i soliti..., vogliono inventare <i' chicchirillò co' i' fistio>" (traduzione: giochi innocenti per bambini deficienti - fonetica: notare le "c", ci sono tutte e ben marcate). 
"Una horsa de' ciuhi!" 
"Eeehh?" 
"Sì, una horsa de' ciuhi, l'ultimo giorno della festa!" 
Ostacoli? Uno! Trovare i ciuchi: in provincia di Firenze nemmeno l'ombra. Sono stati trovati all'estero: in provincia d'Arezzo. 
La festa dura tre settimane, nel mese di giugno, è stata allungata da due a tre perché la sfortuna voleva sempre tempo brutto proprio per quelle due settimane. Ogni sera c'è qualcosa di interessante, uno spettacolo teatrale, musicale, marionette, giocolieri, TUTTO GRATIS, oppure un torneo sportivo per adulti e ragazzi, di calcio, calcetto, corsa podistica, pallavolo e, per tutta la durata, mostre di pittura e di fotografia, non manca una gara di pittura estemporanea. Ogni sera nei giorni feriali e anche a mezzogiorno di domenica, è aperto lo stand gastronomico, dove si mangia bene e si spende poco; cose semplici, ma proprio perché semplici ancora più buone; una menzione particolare per la griglia: polli, rosticciane, salsicce, bistecche di maiale e, non potrebbero mancare, bistecche alla fiorentina, quelle triangolari (triangolo equilatero, da non confondersi con quelle ad angolo retto), quelle con l'osso nel mezzo, tutto cotto come un tempo. L'ultima domenica il massimo; si comincia con la benedizione dei ciuchi (palio di Siena docet); sfilata storica in costumi medievali con sbandieratori, tamburini, chiarine e majorette. La sera, dopo cena, il "palio di' ciuco" (fino al 2004 era di pomeriggio): tre giri di campo, dove succede di tutto, proprio di tutto, da quello che parte in tromba, fa due giri e poi si pianta e arriva ultimo, a quello che gira all'incontrario a quello che non parte nemeno, insomma, per non farla troppo lunga, la durata è imprevedibile (dipende dai ciuchi)... e vince il ciuco, non il cavaliere, cioè il ciucaliere. Premiazione, festeggiamenti, sfottò e, senza tregua, i fuochi d'artificio. Sì, veramente una bella festa! 
Per altre informazioni vedi http://digilander.libero.it/fabrizio_corsi/